"Progetti di caos per nuovi universi: ecco cosa sono per me le opere del carissimo Tito Mucci."

Marco Palamidessi,       Lucca, aprile 2011



Il notevole percorso artistico di Tito Mucci è approdato, attraverso un lungo e meditato periodo figurativo, ad una personalissima sintesi materico-cromatica, in cui i suoi grumi ormai noti, stratificazioni espressive come depositi di materia colorale, esprimono pienamente un'onda emozionale che merita attenzione e rispetto. In tutte le opere regna una tendenza positiva, che nessuna insidia può intaccare o alterare in alcun modo; anche laddove il dramma degli accadimenti materici sembra prevalere, si erge su tutto un senso di armonia e di freschezza, lo stesso che l’artista sempre dimostra di avvertire ad ogni nuova opera, in ogni raggiungimento che risulta sorprendentemente lirico e intriso di poesia. Astratta è l'arte di Tito Mucci? Informale diremmo noi, almeno per gli ultimissimi risultati, forte di una padronanza non indifferente dei mezzi espressivi, capace di emergere nei segni tellurici e nelle eruzioni cromatiche ben riconoscibili dall’osservatore. Un'espressività, questa, che dà valore e indipendenza al colore come materia costruttiva, facendolo scaturire dalle zone più profonde della coscienza, per farlo affiorare alla luce del mondo sotto le luminose forme di una confessione libera e autentica. Un'arte che non rimpiange i suoi trascorsi figurativi ma che, nella ferma volontà di evolversi per rimanere comunque se stessa, è costantemente rivolta al futuro. Un futuro che non è una meta, ma uno stato d'animo, un modo di essere. E proprio pensando al futuro, ecco che allora mi pare di capire cosa sono per me le opere del carissimo Tito: progetti di caos per nuovi universi.

Marco Palamidessi,       Lucca, 28 dicembre 2014

 

 

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