La ricerca di Tito Mucci è un viaggio appassionante che fa tenere all’osservatore le ali del pensiero aperte verso l’emozione. Non si può guardare una tela di Mucci, strumento vivo del suo linguaggio, senza pensare alla fiducia personale ed all’amore continuo per la vita che traspare, anzi trasuda in ogni situazione o evenienza e che lui trasporta sui suoi dipinti. Nelle opere che per la felice occasione l’artista lucchese presenta, c’è una costante ricerca di realtà e profondi orizzonti: ciò avviene in ciascuna delle variegate sfumature dell’esistenza riportate sulla tela. Le pennellate pastose e colorate si compongono di modulazioni comunicative di linee commiste a forme, segni, gocce, strati di rete o parti di giornali e rappresentazioni figurative. Il rosso, il fucsia, il rosato, il blu oltremare, il giallo, il verde, i bianchi o il nero si ripartiscono infatti settorialmente grazie alla sapiente stesura cromatica in settori ed originano con i loro compositi significativi grumi, linguaggi e forme diverse articolate, riccamente modulate e nello stesso tempo rese percepibili dalla mano e dal pennello di Tito. Il suo vissuto qualunque situazione riporti, dona allo sguardo attento di chi guarda le sue opere un senso di quiete e di pace interiore e lirica. Queste tele hanno un sapore di forte significato perché sono simbolo ed espressione viva di come l’artista proceda nel suo percorso: con una costanza ma non per questo mera lineare continuità. Il suo ergersi pittorico verso il futuro non è esente da ritorni a memorie di ciò che è stato. Anzi nel suo percorso il germe di ciò che è vivo sulla tela non è mai finito ma si può ritrovare anche nella sua intima essenza quando riproposto seppur con una diversità. Tito Mucci che sia forte nel segno ed espressivo, istintivo o talvolta più astratto o informale, riesce sempre a donare con le geometrie e le linearità della sua pittura, un amore sicuro e vero per l’arte, intessuto di rassicurante serenità. Un linguaggio in cui non si può non sentire risuonare forte rimembranze legate da accordi che ritrovandosi pizzicano e donano intensità poetiche uniche dal sentore rassicurante. Fondamentali per l’occhio dell’osservatore anche nell’esercizio attivo della contemplazione dell’invisibile ed a rendere Tito Mucci protagonista attivo dell’arte lucchese.

Gregorio Andreini    23 novembre 2017

 

 

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