Il cristallo della memoria è opaco attenua le forme sfuma le distanze e le sembianze.

La sua ottica non scienza ma sentimento, non conosce le definizioni categoriche e il rigore delle geometrie.

Il viaggio della natura procede per allusioni, accenni, impressioni.

Vale la pena correre il rischio della imprecisione finchè i simulacri delle cose vivono della impalpabile realtà della luce.

Dilaga il silenzio; muti sono gli uccelli, incerti al canto di primavera.

Esiste poi, nel lontano orizzonte una differenza tre il cielo e la terra?

Le piccole vie della campagna si inerpicano tra le salvie e gli olivi cercano la foce.

O sono magiche tracce nelle nuvole di smeraldo?……….

Antonio Possenti     (1982)

 

 

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